Scritto da © Franco Pucci - Lun, 08/09/2014 - 10:40
Ho ancora qualche sogno da spendere
tenterò nel suk delle illusioni sotto casa
poi la torta nera di mirtilli al cherosene
brucerà avanzi e scorie dell’ultima cena.
Non ho seguaci che alzino i calici per me,
eppure ho portato il mio legno sulle spalle.
L’erta era coperta di felci odorose e falene
libravano, delicate étoile, sull’assito antico.
Anche stanotte l’angoscia morde,
lacerata sui rovi la pelle del poeta
sibilo odio e maledizioni al vento,
affilo vanamente pensieri venefici.
Annuso venti procellosi di guerra
-pruriti indecenti che ciclicamente
fanno la storia dell’idiozia umana-
Rullo di tamburi e pifferai magici.
Non ho seguaci che alzino i calici per me,
giovani semi ancora appesi all’ombelico.
M’è rimasto qualche sogno da spendere,
ma il suk sotto casa ha chiuso i battenti.
Notte di luna piena, stellata. Senza sogni.
tenterò nel suk delle illusioni sotto casa
poi la torta nera di mirtilli al cherosene
brucerà avanzi e scorie dell’ultima cena.
Non ho seguaci che alzino i calici per me,
eppure ho portato il mio legno sulle spalle.
L’erta era coperta di felci odorose e falene
libravano, delicate étoile, sull’assito antico.
Anche stanotte l’angoscia morde,
lacerata sui rovi la pelle del poeta
sibilo odio e maledizioni al vento,
affilo vanamente pensieri venefici.
Annuso venti procellosi di guerra
-pruriti indecenti che ciclicamente
fanno la storia dell’idiozia umana-
Rullo di tamburi e pifferai magici.
Non ho seguaci che alzino i calici per me,
giovani semi ancora appesi all’ombelico.
M’è rimasto qualche sogno da spendere,
ma il suk sotto casa ha chiuso i battenti.
Notte di luna piena, stellata. Senza sogni.
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