Scritto da © Franco Pucci - Mer, 28/06/2017 - 12:37
Certe notti il respiro addormentato
fa un male cane e il sogno m’irride.
Cerco tra il ricordo e il dormiveglia
il fuoco di anni incendiati all’ombra.
-di sussurri labbra contro labbra
-di mani avvinghiate all’urlo al cielo
-di ombre cinesi appagate tra il lino
-di fiati spezzati ricuciti nello spasmo
È un sogno? Eppure l’edera sospira.
Così gli scuri di fronte -chiusi da anni-
appaiono pallide vedove inconsolabili
murate con le loro lacrime nel cemento
la sensazione claustrofobica m’avvince.
Se non fosse che il crepuscolo è annegato
in un riflesso sangue che ferisce gli occhi
penserei a una giovane brezza birichina
tanto che il sogno pare vivere nonostante.
Nel silenzio gli amori si negano alla calle
la gatta e il gabbiano ballano ebbri di luna.
Irreale coppia allo sguardo marinaio, ché
il primo vino sa di strambate e poco pesce.
Sorrido, forse non sto sognando.
Forse, ma fa un male cane.
fa un male cane e il sogno m’irride.
Cerco tra il ricordo e il dormiveglia
il fuoco di anni incendiati all’ombra.
-di sussurri labbra contro labbra
-di mani avvinghiate all’urlo al cielo
-di ombre cinesi appagate tra il lino
-di fiati spezzati ricuciti nello spasmo
È un sogno? Eppure l’edera sospira.
Così gli scuri di fronte -chiusi da anni-
appaiono pallide vedove inconsolabili
murate con le loro lacrime nel cemento
la sensazione claustrofobica m’avvince.
Se non fosse che il crepuscolo è annegato
in un riflesso sangue che ferisce gli occhi
penserei a una giovane brezza birichina
tanto che il sogno pare vivere nonostante.
Nel silenzio gli amori si negano alla calle
la gatta e il gabbiano ballano ebbri di luna.
Irreale coppia allo sguardo marinaio, ché
il primo vino sa di strambate e poco pesce.
Sorrido, forse non sto sognando.
Forse, ma fa un male cane.
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