Scritto da © Franco Pucci - Mar, 05/11/2013 - 16:20
Madre, avanti alla porta ho indugiato
-la fossa affondava nel buio assoluto-
la rosa nera col suo canto mi allettava
poi la paura del distacco m’ha rapito.
-la fossa affondava nel buio assoluto-
la rosa nera col suo canto mi allettava
poi la paura del distacco m’ha rapito.
Mi prese per mano un sogno contrario
-il limbo mi avvolse nel fiato sospeso-
laggiù ero disteso su un verde giaciglio
sereno malgrado l’inganno del dolore.
-il limbo mi avvolse nel fiato sospeso-
laggiù ero disteso su un verde giaciglio
sereno malgrado l’inganno del dolore.
[così ti avrei raccontato il mio sogno
cercando conforto sul tuo seno -ma-
se ti cerco nei miei spasmi bambini
il cuore si stringe e il vuoto m’assale]
cercando conforto sul tuo seno -ma-
se ti cerco nei miei spasmi bambini
il cuore si stringe e il vuoto m’assale]
Tempo è passato e al tempo ho pagato
tributi all’inesorabile usuraio di anni,
ancora mi manchi ma so che m’attende
dietro alla porta il canto ammaliatore.
tributi all’inesorabile usuraio di anni,
ancora mi manchi ma so che m’attende
dietro alla porta il canto ammaliatore.
La nube di gabbiani è polvere d’argento
sorrido al tuo ricordo, i petali scolorano
-nuovamente il buio oggi m’ha stregato-
e il canto della rosa è strida arrochite.
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- Blog di Franco Pucci
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