Scritto da © Franco Pucci - Mer, 16/03/2016 - 06:48
E nel giardino dell’età incompiuta
ho coltivato le speranze come rose
stufo di inseguire sul selciato versi
pagine colorate in fuga dal rosario.
Quante tele imbrattate da iperbole
e pagine di diario -vergini stuprate-
da poesie e versi, propositi irrisolti
attimi fugaci di quieta malinconia.
E no, non mi consola il condividere
-il dolore che la risacca abbandona-
con te che vinci lo spaurito allarme
alienando noi e il respiro del mare.
Nel giardino dell’età incompiuta, io
ho lasciato un quaderno di appunti
brogliacci d’emozioni abortite, note
io che del domani ho solo vaghezza.
Ho ancora due semi di speranza sai
sono lì, tra le note di un’età stonata.
Scortica il domani, usali.
ho coltivato le speranze come rose
stufo di inseguire sul selciato versi
pagine colorate in fuga dal rosario.
Quante tele imbrattate da iperbole
e pagine di diario -vergini stuprate-
da poesie e versi, propositi irrisolti
attimi fugaci di quieta malinconia.
E no, non mi consola il condividere
-il dolore che la risacca abbandona-
con te che vinci lo spaurito allarme
alienando noi e il respiro del mare.
Nel giardino dell’età incompiuta, io
ho lasciato un quaderno di appunti
brogliacci d’emozioni abortite, note
io che del domani ho solo vaghezza.
Ho ancora due semi di speranza sai
sono lì, tra le note di un’età stonata.
Scortica il domani, usali.
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