Scritto da © Franco Pucci - Dom, 04/11/2012 - 14:21
…e scavare la nebbia che sale dal fiume
-gli occhi ancora incatenati al cuscino-
cercando un’emozione, un vibrar di canne
poi curvo a raccoglier lacrime di sangue
-quasi fossero fragole di bosco disperse-
serrandole nei pugni a soffocar il sapore
L’urlo è gelo nelle ossa. Annaspi.
Laceri l’aria. Il calore del suo seno.
Affrancato dall’iride improvvisa
affoghi nel Lete lacrime bugiarde.
Ormai un sussurro la tua voce
grida l’amore, frantuma la nebbia.
Coriandoli d’arcobaleno i riflessi
che sorridono tra le nocche schiuse.
Sulle sue labbra fragole disperse.
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