Scritto da © Franco Pucci - Sab, 23/04/2016 - 08:29
Non ho mai guardato il cielo con ansietà
-ma l’ombra è legata al chiodo della vita-
Ho lasciato lenzuola sfatte, sogni a metà
e l’orgoglio da qualche parte nei calzoni.
Nella piazza la vedovella piange cristalli
-io come un fiotto di sangue sull’asfalto-
Vivo nonostante la corsa folle di stasera
tra nuvole di basalto e ombre nerofumo.
Aveva sedici anni o poco più la rondine
-quando lasciò il nido e fu il primo volo-
Scoprì l’amore tra il carbone in cantina
e le labbra dipinte dichiararono il gioco.
La luna non ha pietà nel riflesso, ancora
-l’ombra piano si scioglie resto in bilico-
Eppure amavo quella nebbia -stella mia-
e il tuo sorriso pallido nel sole cittadino.
Stasera l’acqua di mare è una gora scura
-alletta pensieri imbrattati di nerofumo-
Vorrei rallegrarti il cuore ma -stella mia-
la notte esplode tra le dita senza fiatare.
Portami via.
-ma l’ombra è legata al chiodo della vita-
Ho lasciato lenzuola sfatte, sogni a metà
e l’orgoglio da qualche parte nei calzoni.
Nella piazza la vedovella piange cristalli
-io come un fiotto di sangue sull’asfalto-
Vivo nonostante la corsa folle di stasera
tra nuvole di basalto e ombre nerofumo.
Aveva sedici anni o poco più la rondine
-quando lasciò il nido e fu il primo volo-
Scoprì l’amore tra il carbone in cantina
e le labbra dipinte dichiararono il gioco.
La luna non ha pietà nel riflesso, ancora
-l’ombra piano si scioglie resto in bilico-
Eppure amavo quella nebbia -stella mia-
e il tuo sorriso pallido nel sole cittadino.
Stasera l’acqua di mare è una gora scura
-alletta pensieri imbrattati di nerofumo-
Vorrei rallegrarti il cuore ma -stella mia-
la notte esplode tra le dita senza fiatare.
Portami via.
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