Scritto da © Franco Pucci - Gio, 31/07/2014 - 21:04
Ora la laguna all’imbrunire sembra
carta d’argento ciancicata, sgualcita.
Lo sguardo spazia oltre i panni stesi,
incontra gli umori, i colori della calle.
Coriandoli di vita di un’Italia ancorata
alla mammella di una terra matrigna.
Il poggiolo è un satellite sospeso lassù
e lo stivale è di pan di spagna fradicio
che sbriciola pian piano nel sale amaro.
-colma d’ignavia la zuppa mediterranea-
L’uggia che m’assale è figlia del vento
refoli che sfibrano l’anima, che potano
senza pudore le fronde del mio cuore.
Ora le voci che salgono, che rimbalzano
sono brusio indistinto di mille campanili
e i piccoli egoismi crescono incontrollati,
coprono con arroganza le grida di dolore
che la risacca becchina vomita sulla rena.
Coriandoli di voci di un’Italia sbriciolata.
carta d’argento ciancicata, sgualcita.
Lo sguardo spazia oltre i panni stesi,
incontra gli umori, i colori della calle.
Coriandoli di vita di un’Italia ancorata
alla mammella di una terra matrigna.
Il poggiolo è un satellite sospeso lassù
e lo stivale è di pan di spagna fradicio
che sbriciola pian piano nel sale amaro.
-colma d’ignavia la zuppa mediterranea-
L’uggia che m’assale è figlia del vento
refoli che sfibrano l’anima, che potano
senza pudore le fronde del mio cuore.
Ora le voci che salgono, che rimbalzano
sono brusio indistinto di mille campanili
e i piccoli egoismi crescono incontrollati,
coprono con arroganza le grida di dolore
che la risacca becchina vomita sulla rena.
Coriandoli di voci di un’Italia sbriciolata.
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