Scritto da © Franco Pucci - Lun, 28/01/2013 - 22:10
[che vuoi che sia un’inversione di rotta
quell’andare contromano tra me e te
il silenzio, l’attimo, il botto, lo scoppio
l’eco delle risa a coprire il mormorio
delle stelle dietro il palco impazienti
comari in attesa della recita sospesa]
…e poi il cielo cadde e fu dolore il vuoto
l’anima zoppa ridava respiri claudicanti
Che vuoi che sia, un’inezia la paura
ancora l’alba ci aspetterà, come ieri.
Non v’è rumore, la luna in pantofole
incanterà la notte, l’azzurro tornerà.
Il cielo è caduto, è stato un inciampo
adesso sorridi, il cuore sta cantando.
…e poi il cielo cadde ma il sole lo rialzò.
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