Scritto da © Franco Pucci - Mar, 01/10/2013 - 14:21
[e passi il tempo a raccontarti il giorno
splendide bugie, incartati cioccolatini
-carta dorata che raccogli di nascosto-
che levighi di notte perché rifletta il sole
non hai misura della strada che manca
né se dovrai percorrerla da solo, se mai
non vuoi saperlo e addolcisci il dolore
incartando mille fole come cioccolatini]
splendide bugie, incartati cioccolatini
-carta dorata che raccogli di nascosto-
che levighi di notte perché rifletta il sole
non hai misura della strada che manca
né se dovrai percorrerla da solo, se mai
non vuoi saperlo e addolcisci il dolore
incartando mille fole come cioccolatini]
Non ci voglio pensare. Lo so è infantile.
Ma quando volgo lo sguardo al domani
lo spasmo è inevitabile, il cuore sbianca.
L’ipotesi della solitudine è come curaro
è freccia acuminata che lacera il costato.
Non ci voglio pensare. Ma ci penso.
Ma quando volgo lo sguardo al domani
lo spasmo è inevitabile, il cuore sbianca.
L’ipotesi della solitudine è come curaro
è freccia acuminata che lacera il costato.
Non ci voglio pensare. Ma ci penso.
[e passo il tempo a raccontarmi il giorno,
la notte le bugie muoiono sul tuo cuscino]
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