Scritto da © Franco Pucci - Gio, 04/04/2013 - 12:25
È una lama d’acciaio, una luna piatta
la laguna stamane dopo l’ultima bora.
Non mi piace il sorriso che ripropone
specchio ipocrita di un’anima inquieta.
(riflette lassù un airone rosso in volo
grida e pare un lamento d’amore)
Non ho più l’accento, l’aire necessario
per costringere il mio cuore al canto,
i pensieri sono barchette di cellophane
che affondano pieni di rime inespresse.
(no, non è un airone è un gabbiano
stride rabbia per la sua goffaggine)
D’altronde come potrei volare ancora
l’azzurro oggi pare un sudario antico,
la mente rapita dall’inganno del nulla
rifiuta il più piccolo appiglio, una nota.
(no, un cormorano sazio d’avventura
distende le ali dopo l’ultima cena)
Non ho voglia di sciogliere questi dubbi
è noia, supponenza? Forse lo specchio
ha ingoiato le ultime velleità di poesia?
Scrivo per dirlo, m’aspetta nonostante.
Il disamore.
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