Scritto da © Franco Pucci - Gio, 17/10/2013 - 12:54
Amo il crepuscolo. Quella mezza luce
che addolcisce l’aria e non offende lo sguardo.
È il volteggiare d’ali lassù, coriandoli anarchici,
stelle filanti liberate alfine verso mani protese,
pensieri multicolori sfuggiti ai lacci dell’anima.
Il calore della malinconia che cala lentamente
e ti avvolge e ti protegge dagli inverni futuri,
perché tua è la consapevolezza che il sorriso
appartiene alle aurore ma è disatteso dal fluire
inarrestabile della sabbia nella clessidra.
Adoro infine la mia allegrezza nel raccontarmi,
mentendo spudoratamente al cuore quelle note vive
che gli occhi cancellano sul rigo vuoto della memoria.
Poi, quello struggimento che mi coglie improvviso,
polvere di crepuscolare rossore che imporpora la neve.
che addolcisce l’aria e non offende lo sguardo.
È il volteggiare d’ali lassù, coriandoli anarchici,
stelle filanti liberate alfine verso mani protese,
pensieri multicolori sfuggiti ai lacci dell’anima.
Il calore della malinconia che cala lentamente
e ti avvolge e ti protegge dagli inverni futuri,
perché tua è la consapevolezza che il sorriso
appartiene alle aurore ma è disatteso dal fluire
inarrestabile della sabbia nella clessidra.
Adoro infine la mia allegrezza nel raccontarmi,
mentendo spudoratamente al cuore quelle note vive
che gli occhi cancellano sul rigo vuoto della memoria.
Poi, quello struggimento che mi coglie improvviso,
polvere di crepuscolare rossore che imporpora la neve.
Ostinata compagna dei miei versi è poesia, se vuoi.
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