Caleidoscopio (ci sono notti) | Poesia | Franco Pucci | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

To prevent automated spam submissions leave this field empty.

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • laprincipessascalza
  • Peppo
  • davide marchese
  • Pio Veforte
  • Gloria Fiorani

Caleidoscopio (ci sono notti)

Ci sono notti in cui raccattare pezzi di me
sparsi sul deserto di un cuscino annichilito,
inseguendo i più riottosi, i più giocherelloni
che danzano ironici flirtando con il vento,
è esercizio doloroso e alquanto improvvido.
 
Nemmeno un barman provetto aduso
a miscelare cocktail creativi e sapidi
sarebbe in grado col suo magico mixer
di ricompormi in una versione potabile.
Riottosi, dai bordi taglienti, sfuggono
all’assemblaggio sottraendosi abilmente
a ogni logica e attesa collaborazione.
A fatica il destro roteare amalgama i pezzi
nel tentativo d’offrire una forma decente
alle labbra dell’indecente quotidianità.
I più indocili, i più avversi e bellicosi
disertano l’adunata coatta e si rifugiano
sul cuscino, lucide tessere vibranti, atomi
bastian contrari nel melting pot della vita.
 
Ci sono notti in cui raccogliere queste briciole
è esercizio doloroso ma seducente, nell’ottone
della fantasia, le ansie a far da tappo e lenti,
con gli occhi appesi al soffitto, rincorro forme
geometriche per dar senso a una notte illogica.
 
Antico gioco, il caleidoscopio.
 
Ore e ore a roteare il fantastico tubetto nell’attesa
che anarchici pezzetti di vetro colorino di stupore
il giovane cuore che cessato l’abito della pudicizia
lascia scampoli di variopinta gioventù accatastati
senza alcun ordine e ritegno agli angoli della vita.
 
Ci sono notti in cui neanche il sesso è porto sicuro,
non riesco a ricreare di me una versione passabile
ormai i pezzi dai bordi consunti, dai colori sbiaditi
hanno perso la precisione e smarrito il percorso
si rincorrono, si accoppiano in insane disarmonie.
 
Un mazzetto di tessere taglienti ora ammuina,
allegro si colora gira e ruota nella sarabanda
che scompone e ricompone la mia immagine,
sul cuscino la macchia di sangue ferisce l’attesa.
Rincorrere pezzi di me in una notte asincrona,
rivestita d’insonnia, è esercizio azzardato e letale.
Potrei mettere insieme un’immagine accettabile
di quest’arlecchino che alberga nel mio cuore,
ma ho paura che se ne vada, insalutato ospite.
 
Mi tengo il caleidoscopio. Vuoto, però.
 
 

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 1 utente e 3854 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • live4free