Scritto da © Franco Pucci - Mer, 04/11/2015 - 17:49
Scorre la laguna sui finestrini -come sempre-
i pensieri seguono traiettorie ormai consuete -ti penso-
Incido sul vetro la malinconia di questi versi
graffio con le unghie un desiderio di libertà -non ho ali-
Lascio alle mie spalle quattro camici bianchi
mille tuffi al cuore e un pugno di speranze -mai dome-
In una sorta di “sliding doors” entro ed esco
perso nella stanza degli specchi al luna park della vita.
Non è primavera anima irrequieta, gli spifferi
della disillusione ti aspettano, dietro la prossima porta.
Presto sarà Natale e un rocchetto di refe rossa
sarà compagno dell’ago che suturerà le ferite novelle.
Nell’atelier di un improbabile designer di ali
forse troverò le piume acconce per il mio volo agognato.
In un fermo immagine questa corriera sfiancata
m’appare simile alla mia anima nuda -alla tua mercé-
Prendo nota. Ho straziato le unghie sul finestrino
ma lo scorrere del tempo sulla laguna irride il desiderio.
Non posso volare, non c’è spazio sulla schiena
solo il sogno tatuato tra un punto e l’altro -chimera-
L’alzavola straniera litiga il posto sulla barena, ma
è tardi anche per volare mi fermo qui -e sogno fiordalisi-
La corriera va. Tra i campi di grano.
i pensieri seguono traiettorie ormai consuete -ti penso-
Incido sul vetro la malinconia di questi versi
graffio con le unghie un desiderio di libertà -non ho ali-
Lascio alle mie spalle quattro camici bianchi
mille tuffi al cuore e un pugno di speranze -mai dome-
In una sorta di “sliding doors” entro ed esco
perso nella stanza degli specchi al luna park della vita.
Non è primavera anima irrequieta, gli spifferi
della disillusione ti aspettano, dietro la prossima porta.
Presto sarà Natale e un rocchetto di refe rossa
sarà compagno dell’ago che suturerà le ferite novelle.
Nell’atelier di un improbabile designer di ali
forse troverò le piume acconce per il mio volo agognato.
In un fermo immagine questa corriera sfiancata
m’appare simile alla mia anima nuda -alla tua mercé-
Prendo nota. Ho straziato le unghie sul finestrino
ma lo scorrere del tempo sulla laguna irride il desiderio.
Non posso volare, non c’è spazio sulla schiena
solo il sogno tatuato tra un punto e l’altro -chimera-
L’alzavola straniera litiga il posto sulla barena, ma
è tardi anche per volare mi fermo qui -e sogno fiordalisi-
La corriera va. Tra i campi di grano.
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