Scritto da © Franco Pucci - Ven, 11/03/2016 - 17:00
S’agitano in nuvole di piume pensieri
scapigliati, arruffati versi s’affacciano
la mente liberata da legacci di miserie
spazia oltre il vetro e s’accuccia docile.
Questo pencolare del limite alla vista
ogni volta mi tiene -mi ubriaca i sensi-
questo narrar della laguna che ritrosa
s’apre all’inatteso cuore di salso verde.
Mi prende sai -mi strania-
Vorrei ricordare ogni parola, ogni volo
che sfugge al mio annotare e al ricordo
non so quale magia accada ma è la vita
la laguna che recita sul palco di barene.
Così mentre la corriera fagocita lo zaino
con gli occhi fissi all’isola che ci attende
incido nella memoria -quasi scalpellino-
l’emozione che ti racconto in un attimo.
Guarda -oltre il vetro- la vita sa di sale.
scapigliati, arruffati versi s’affacciano
la mente liberata da legacci di miserie
spazia oltre il vetro e s’accuccia docile.
Questo pencolare del limite alla vista
ogni volta mi tiene -mi ubriaca i sensi-
questo narrar della laguna che ritrosa
s’apre all’inatteso cuore di salso verde.
Mi prende sai -mi strania-
Vorrei ricordare ogni parola, ogni volo
che sfugge al mio annotare e al ricordo
non so quale magia accada ma è la vita
la laguna che recita sul palco di barene.
Così mentre la corriera fagocita lo zaino
con gli occhi fissi all’isola che ci attende
incido nella memoria -quasi scalpellino-
l’emozione che ti racconto in un attimo.
Guarda -oltre il vetro- la vita sa di sale.
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