Scritto da © Franco Pucci - Mar, 01/05/2018 - 14:02
Vorrei mangiarti domattina a colazione,
tra un bombolone e lo zucchero di canna oh sì
per dimenticare una notte anemica e apatica,
per dimenticare una tela riottosa e strafottente
per dimenticare una Terra di Siena bruciata
dal troppo amore riversato ormai sui pennelli.
Vorrei fare l’amore ancora per ricordare
al mio cuore pigro che tra un battito e l’altro
non deve mai far morire il ritmo della passione.
Oggi ho comprato questa poesia all’incanto
di un vecchio poeta che non sa più rincorrere
versi e metafore per acchiapparle per le virgole.
-ma tu-
regalami la serena cattiveria dei tuoi giudizi
la pazienza incosciente delle tue attese
la dolcezza infinita e assassina dei tuoi occhi.
Forse terminerò questa tela che mi uccide
forse tornerò a scrivere dopo la bulimia acrilica.
-ma tu-
leggimi ora che ho coartato le dita, le parole
la volontà di raccontarmi di nuovo su questo foglio.
Forse comprerò al suk sotto casa due conchiglie
ascolterò il respiro del mare, sorriderò ebete
e mi perderò nei sogni bambini nonostante la neve.
Ma in fretta, la notte è breve.
Ascolto.
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