Scritto da © Franco Pucci - Sab, 04/07/2015 - 15:55
Le navigate mani riunite a coppa
stringevano avide un cuore antico
gocce di pastoso rubino tra le dita
echeggiavano sull’assito d’acciaio.
Neanche d’uno sguardo fu degno
il corpo lacerato del vecchio poeta
macerava pian piano tra gli umori
fagocitato dalla grata del liquame.
Luna Giacobina assisteva da lassù
-di luce il ghigno era piombo fuso-
facea scivolar nella pece del canale
improvvidi incipit che decapitava.
Ti cingo il fianco ho sicuro disagio
dietro di te mi vedo morire -poeta-
il petto lacerato, privato del cuore
Pierrot di marzapane pasto di ratti.
Ora il disagio s’è acconciato dolore
fitte laceranti al petto che danzano
con la levità del maglio di fonderia.
tu ridi cristallini gorgheggi catartici.
La grata m’attende oscena carcassa
sarò in un amen tra ratti e gabbiani
nell’eco delle risa di Luna Giacobina
cuore di vecchio poeta in formalina.
stringevano avide un cuore antico
gocce di pastoso rubino tra le dita
echeggiavano sull’assito d’acciaio.
Neanche d’uno sguardo fu degno
il corpo lacerato del vecchio poeta
macerava pian piano tra gli umori
fagocitato dalla grata del liquame.
Luna Giacobina assisteva da lassù
-di luce il ghigno era piombo fuso-
facea scivolar nella pece del canale
improvvidi incipit che decapitava.
Ti cingo il fianco ho sicuro disagio
dietro di te mi vedo morire -poeta-
il petto lacerato, privato del cuore
Pierrot di marzapane pasto di ratti.
Ora il disagio s’è acconciato dolore
fitte laceranti al petto che danzano
con la levità del maglio di fonderia.
tu ridi cristallini gorgheggi catartici.
La grata m’attende oscena carcassa
sarò in un amen tra ratti e gabbiani
nell’eco delle risa di Luna Giacobina
cuore di vecchio poeta in formalina.
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