Scritto da © Franco Pucci - Mer, 11/03/2015 - 17:30
È grigio stamane -dovrei dolermene-
ma il sole di Marzo è illusoria esca
bugiardo marinaio di stantie parole
d’angiporto -assonnato e irriverente-
La calle è sospesa -la cuna di canapo-
un silenzio ovattato stranisce le attese
e ogni rigurgito d’ansia e di memoria
rimane domanda irrisolta allo sterno.
Attendo il guizzo d’argento nel canale
-liquido acciaio, bigio come i pensieri-
lo specchio affumicato si concede, ma
rimbalzano le mie irresolutezze -paure-
Mille falene sfuggite al retino disperso
hanno deflorato di porporina -oh, etere-
il bianco asettico del foglio elettronico.
Mille Salomè -storie discinte senza veli-
Ritardataria rincorro -l’ultima poesia-
che adescata dalle lusinghe del canale
si bea delle ali -fragili specchi colorati-
gode della bellezza d’un giorno in fieri.
Stolta -penso- se non vedrai il domani
a cosa servirà la tua fragile porporina?
[il retino rimasto appeso -là sul costato-
sorride tra la fionda e un raggio di sole]
È grigio stamane -dovrei dolermene-
ma il sole di Marzo è illusoria esca
bugiardo marinaio di stantie parole
d’angiporto -assonnato e irriverente-
La calle è sospesa -la cuna di canapo-
un silenzio ovattato stranisce le attese
e ogni rigurgito d’ansia e di memoria
rimane domanda irrisolta allo sterno.
Attendo il guizzo d’argento nel canale
-liquido acciaio, bigio come i pensieri-
lo specchio affumicato si concede, ma
rimbalzano le mie irresolutezze -paure-
Mille falene sfuggite al retino disperso
hanno deflorato di porporina -oh, etere-
il bianco asettico del foglio elettronico.
Mille Salomè -storie discinte senza veli-
Ritardataria rincorro -l’ultima poesia-
che adescata dalle lusinghe del canale
si bea delle ali -fragili specchi colorati-
gode della bellezza d’un giorno in fieri.
Stolta -penso- se non vedrai il domani
a cosa servirà la tua fragile porporina?
[il retino rimasto appeso -là sul costato-
sorride tra la fionda e un raggio di sole]
È grigio stamane -dovrei dolermene-
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