Scritto da © Francesco Andre... - Ven, 12/10/2018 - 05:30
La genealogia dell'anima (tabella dell'umanità a immagine e somiglianza divina) è il mio biglietto da visita (è ben visibile tra gli schemi illuminanti sul mio blog www.francescoandreamaiello.it).
Sono il figlio di un angelo (Angelo Raffaele) disceso in terra sotto mentite spoglie, commerciante di maglie di gran qualità (marchio Domenico Servodio) a Napoli (ai quattro palazzi) di fronte a Serpone, negozio di arredi sacri!
Dopo la sua prematura dipartita per le amarezze (e nefandezze) terrene (cirrosi psicosomatica), da lassù in cielo, in veste di governatore della terra per meriti morali, nottetempo ispira il suo prediletto primogenito a scrivere di morale per l'umanità, da referente delle anime celesti all'unanimità.
In virtù di tanto sono lo scopritore della cellula spirituale (pensiero, amore e coscienza) o primordiale che presiede e presidia la cellula neuronale e, inseguendo Platone (la biga marina), mi vanto di aver dato all'anima, la sua vera (e variegata) identità:
1- fisica: l'anima è la fiammante monoposto pilotata dalla mente, alimentata dall'amore e illuminata dalla coscienza.
2- letteraria: l'anima è certezza di esistere (esisto), consapevolezza di amare (per amare) ed eleganza di vivere con la coscienza morale (veramente).
3- filosofica: l'anima è triplice coscienza (vigile/cogito ergo sum, consapevole/amo e sempre sarò, e morale/gnothi sautòn).
4- poetica (la fiammante monoposto, in versi).
Sempre per disegno fatale, da Sant'Antastasia, paese della Madonna dell'Arco (venerata da una moltitudine di fedeli), mi son ritrovato a Gragnano (paese del pane e del vino, alimenti sacri della vita) a fare il medico di famiglia, sempre più da ripristinare (in tempi di genitori compagni... di scuola da asini ripetenti!) insieme alla scuola da modernizzare e alla religione dell'amore da unificare. Quel sant'uomo di mio padre ebbe 2 figli medici esperti di coscienza, con la differenza che mio fratello, da anestesista, le addormenta dolcemente mentre io, con urla e strilli, le risveglio dal torpore (e dall'egoismo) materiale.
Continuando la trama fatale, in vecchiaia ho cominciato a scrivere pure poesie d'amore ispirate da una Musa (dono natalizio, Merry Christmas) epatologa (mi ha rigenerato), nata nello stesso giorno di mia madre epatopatica (encefalopatia epatica) che mi ha generato.
Adesso quel megalomane del mio spirito, che nottetempo mi ispira, anela a “la cuccagna svedese” (testo da leggere) nel formato, addirittura, di un triplice nobel: pace, poesia (al posto della obsoleta letteratura) e medicina!
Ma poi, rinsavito, le terrene onorificenze non gli interessano più se è già stato insignito dall'alto della docenza in “Educazione morale”, divinae gratiae causa, altro che honoris.
Nel giorno di una fantastica Befana, infatti, sole e stelle (“amor che move il sole e l'altre stelle”) dall'alto sembravano avercela proprio con me! E, così, di mattina con un balzo felino dovetti scansare il sole (palla di fuoco) che tentò di colpirmi (San Paolo fu centrato!), mentre di notte un'aureola di cielo stellato presidiava la mia villa dalle turbolenze atmosferiche circostanti.
Dando fondo (e sfogo) alla mia spregiudicatezza maniacale mi considero pure un moderno Noè (acculturato) che, per segni e segnali dall'alto, ha costruito la novella arca di Noè in formato letterario, su cui si accede per scale educative (alla stregua dei Comandamenti di Mosè), per traghettare il mondo nell'era della pace e della luce (ultrapallio) secondo la profezia Maya (21/12/2012) rivelata a Maiello e... verranno i tempi belli!
Per onestà intellettuale devo ammettere, però, che scrivo di morale per riabilitarmi agli occhi dei miei figli dopo averli abbandonati e devo, inoltre, confessare che non sono uno stinco di santo ma, purtroppo, soltanto un giocatore incallito (di tutto e di più), che ha pure la sfrontatezza di pubblicizzarsi sui social network come specialista di sistemi vincenti tra sacro (sistema spirituale) e profano (sistemi di calcioscommesse).
In virtù (o meglio per la schiavitù) dei giochi, Sanremo (dove si trasferì un certo Nobel!) rappresenta la città preferita dei miei svaghi, nonostante al gioco sia stato sempre avversato da donne nere di picche (poker) e uomini in giacca nera (totocalcio). Ma questo, ahimè, rientra nella mia trama fatale per scongiurare che me ne andassi a vivere sul mare (su di uno yacht cullato dalle onde marine) dopo l'abbandono della nave (famiglia) per l'incendio divampato in casa, e preso, pertanto, tra fuoco (suocera) e fiamme (moglie).
In conclusione il disturbo bipolare (avallato da illustri psichiatri... senz'anima!) con i suoi rilievi (esaltazioni) e depressioni trasforma la mia biografia in una vera mappina (piccola mappa e non lurido straccetto) e rappresenta la turba mentale dietro cui mi nascondo per poter scrivere (dire e fare) di tutto e di più per stato di permanente follia: meglio un vivente morto (il folle) che un morto vivente (l'ignavo). Più pazzi di così si muore ma io, intanto, continuo a vivere nel sogno di un mondo migliore!
Le conquiste dei giochi
-Einstein (basta la parola) conquista la materia con la sua illuminata equazione: è la pedina
fondamentale della scacchiera divina. Albert è il sinonimo dell'intelligenza
-Bill Gates (bastano due parole) conquista il mondo con il suo sistema informatico: è il numero 1 della roulette divina. Bill è l'emblema della genialità
-Francesco Andrea Maiello (bastano tre parole) conquista l'universo con il suo sistema spirituale: è il fortunato vincitore della lotteria divina per quel miliardesimo (e non miliardario) numero si serie. Francesco Andrea è l'alfiere della divinità
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