Scritto da © Francesco Andre... - Gio, 17/09/2015 - 05:52
Stando così le cose la vita non va più presa con filosofia (primum vivere deinde philosophari/Aristotele) ma va intesa con la filosofia (primum philosophare per saper vivere/Maiello) e, ricorrendo alle sue principali branche, dalla logica (logos/discorso) all'ontologia (logos/discorso su tà onta/enti), che differenzia l'essere (in sé, immutabile) dall'esistere (esistenza sensibile), si può passare alla metafisica (al di là della realtà sensibile) per arrivare all'Assoluto nella sua triplice veste di realtà immanente (Coscienza/Luce dello Spirito Santo), trascendente (Pensiero/Verità del Padre) e onnipresente (Amore/Figlio).
E’ proprio questa la chiave universale (la password della vita) che conduce alla verità assoluta della divina Triade (ci sono arrivato facendo leva sulle regole deduttive del metodo cartesiano: intuizione, analisi, sintesi ed enumerazione), la cui indissolubilità e indivisibilità è data dall’intercambiabilità dei suoi Tre Fattori:
La Verità è la Luce dell’Amore
La Verità è l’Amore della Luce
L’Amore è la Luce della Verità
L’Amore è la Verità della Luce
La Luce è l’Amore della Verità
La Luce è la Verità dell’Amore
Nel nome del Padre (Verità), del Figlio (Amore) e dello Spirito Santo (Luce)
Dopo queste certezze a cui sono pervenuto per colmare il mio vuoto depressivo, l'uomo (mirabile impasto spirito/materia) nel suo divenire (antropogenesi), a parte l'evoluzione fisica (scala di Darwin), si è evoluto, soprattutto, mentalmente (cervello) in funzione del comportamento che ha modellato il genoma (Paul MacLean):
l'evoluzione della vita
Quando la vita
sulla terra nacque,
fu con le piante
che cominciò a respirare
e l'inerte materia
con il serpente
iniziò a strisciare.
Di poi la vita
sulla scala evolutiva
con le bestie
arrivò ad annusare
e con lo scimpanzé
imparò a camminare,
ma fu con l'uomo
che s'ingegnò a pensare
e, proprio da qui,
la polvere sortì
materia cerebrale.
Solo con Broca, però,
il cervello cominciò
a parlare e d'allor
s'incominciò a localizzare
la funzione corticale
con l'antica struttura
per l'emotivo
e con l'area associativa
per l'intellettivo.
Sarà da questa sede
che la flebile coscienza
si farà sentire
se ormai da tempo
per afasia sensoriale
nessuno l'ascolta più.
E così se un dì
con ricetta galenica
lo spirito naturale
si raffinava in vitale
e poi ci vivificava
da spirito animale,
d'ora in avanti, invece,
la fucina epatica,
centrale metabolica,
cuocerà a fuoco lento
sulla fiammella ipotalamica,
centralina psicosomatica,
la giusta miscela umana.
E qui va enfatizzata
l'educazione morale
in modo da pervenire
dalla raffinatezza neuronale
alla purezza della cellula spirituale,
che con il suo amor
ci donerà l'anima
e la polvere di quel lontano dì
per noi sarà un orizzonte di luce
tanto da passare, in termini di materia grigia e di luce, dal cervello primitivo del rettile (paleoencefalo/troncoencefalo/opalescenza) al cervello intermedio dei mammiferi antichi (archipallio/sistema limbico/fluorescenza), al cervello superiore dei mammiferi recenti (neopallio/corteccia cerebrale/luminescenza) ed ora, con il millennio dell'era spirituale
(ultrapallio/corteccia associativa/luminosità), la materia grigia (egoismo della ragione/homo sapiens) evolverà nella corteccia illuminata (altruismo dell'intelletto/uomo cosciente).
In virtù di tanto lo spirito (impalcatura primordiale in fioca luce) si trasmette e ci anima (vita animale) mentre l'anima (armatura vitale di splendida luce) si acquisisce (comportamento), si tramanda (educazione morale) e ci illumina (vita cosciente) dall'alto della sua triplice veste di coscienza vigile (pensiero/cogito ergo sum), consapevole (amore/amo e sempre sarò) e morale (autocoscienza della verità/gnothi sautòn).
E con l'acquisizione dell'anima (luce spirituale/Maiello sulla scala elicoidale/Wilkins con base comportamentale /Paul MacLean), l'uomo (frontiera vitale tra mondo visibile/sensibile e invisibile/spirituale) in riferimento al corpo (la forma della materia), prigioniero dello spazio e succube del tempo, è espressione del finito e, quindi, mortale mentre in riferimento all'anima (il fantasma della materia), entità spirituale libera da vincoli spaziali e temporali, è espressione dell'infinito e, quindi, immortale.
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