Scritto da © Francesco Andre... - Gio, 13/11/2014 - 07:21
In riferimento adesso alla reincarnazione dell'anima di Platone, il merito di tanto è soprattutto di mio padre che lassù, dopo prematura dipartita, in veste di governatore della terra mi ha concesso questa somma onorificenza filosofica.
L'incarico di governatore, naturalmente, l'ha ricevuto per divina volontà, dopo esser stato inviato quaggiù in terra come angelo (chiamato Raffaele) sotto mentite spoglie per capire dal vivo i mali che affliggono il mondo.
Il suo responso fu che le guerre iniziano proprio in famiglia per squallide questioni ereditarie e mio padre per questo motivo, dopo essersi prodigato inutilmente per fratelli, sorelle e cognati, preferì riprendere le vie del cielo in modo da trasmettere da lassù le sue direttive per migliorare il mondo.
A tal uopo necessitava una persona di sua fiducia quaggiù pronto a collaborare, meglio se avesse saputo mettere anche per iscritto queste sue direttive morali, e quale persona avrebbe potuto assolvere meglio questo delicato compito se non il suo prediletto primogenito.
E così se in terra questo benedetto angelo era stato la principale causa della mia insonnia per i suoi notturni sfoghi familiari seduto ai piedi del mio letto, ora anche da lassù continua a tormentarmi di notte con queste sue scritture morali non concedendomi mai tregua altro che insonnia!
Le voci da lassù, infatti, non sempre giungono chiare e bisogna prestare molta attenzione per scrivere cose difficili in modo chiaro e intelligibile alla portata di tutti. E la mia tormentata mente, già presa da mille pensieri tra malati e giochi, spesso va in tilt e perde in lucidità.
Comunque sempre meglio lo stress mentale che il vuoto depressivo, in cui precipitai dopo l'abbandono dei miei figli, quando fu proprio l'anima di Platone ed il suo amore a ridarmi la vita.
In veste di novello pensatore mi ritrovai, infatti, in piena filosofia a comprendere il significato vero della vita dalla cellula primordiale (pensiero, amore e coscienza), desunta dall'attenta analisi dell'eccelsa triade filosofica (Socrate, Platone, Aristotele) di maestro in allievo.
A questo punto, dopo aver coniato minuziosamente la scala della conoscenza e della vita, pervenni proprio nell'iperuranio del mitico Platone, il paradiso celeste delle idee e degli ideali.
Quassù mi fu finalmente chiaro il disegno divino in tutti i suoi dettagli ed ora comprendo pure le mie clamorose perdite al gioco (ma non demordo!), che non sono frutto di ingerenze malefiche (Satana alla mia vista scappa a gambe levate) né di energia o materia oscura che gravita nell'universo, ma è proprio mio padre dall'alto, in veste di governatore della terra, a contrastarmi per non farmi prendere... le vie del mare!
Allora mi sia concesso questo sacrosanto sfogo nei confronti di questa angelica figura che preferì la morte prematura (cirrosi psicosomatica) per riprendere le vie del cielo, lasciandomi in custodia i figli da sopportare che, tra amarezze e amorevolezze, mi scatenarono le follie epatiche...
nel rinvenire alla vita
mi diagnosticai una falla
che, tra pensieri folli,
la mente mi spegnea.
Fu con estremo sforzo
di ciò che mi restava
dopo immani tentativi
di colpo la tappai.
Non era altro che
l’amara epatopatia
di familiar riscontro
e la moglie in encefaloptia epatica da curare...
mamma mia cara,
pazzo nel tuo nome,
non più ti tormenterò
con firme e giochi vari,
ma non ti lamentar
per fiumi di sciroppo,
miracol di catarsi
e miscele nauseanti:
ancor altro non c'è
Alla fine però, per ripagarmi di tante vicissitudini epatiche, mi ha regalato la Musa epatologa (da contemplare!) con il fegato da mettere in versi...
se avverti astenia
con stipsi e dispepsia,
a parte l'ipocondria,
hai certo un'epatopatia
e necessita un'ecografia.
Vedo un fegato brillante
di qualità scadente,
presenta steatosi,
retaggio degli obesi e
condanna dei golosi,
e con un parenchima grasso
ti conviene andare a spasso
per apprezzare un organo costruito ad arte da una mente eccelsa (vale per gli atei), dove avviene (spazio perisinusoidale di Disse) il diretto contatto del plasma con le cellule epatiche per formare quella strabiliante mescola di spirito e materia.
Saranno poi processi chimici (transaminazione/deaminazione) e relativi mediatori (glutammina/mente lucida e ammoniaca/mente obnubilata) a mantenere uno stretto rapporto tra cellula epatica (epatocita) e cellula nervosa (neurone) e a condizionare l'umore.
A me anche questo rapporto, come quello matrimoniale, andò a carte quarantotto (sempre per i giochi!) e, in preda al bipolare, passai così dalla crisi depressiva in carenza di serotonina a quella maniacale per eccesso di glutammina...
di poi per lo stress
inizia il processo
di transaminazione
ed è la glutammina
che mi pervade il cervello
e mi eccita il neurone.
Proprio a questo punto
si illumina il pensiero
per la materia andata e,
in tanta luce,
la mente si compiace,
l'anima si dà pace
e perfin lo spirito...
finalmente tace
Adesso se al bipolare si aggiunge anche il perenne conflitto interiore tra mente ed anima a caccia d'amore, allora per me è davvero finita e, in tema di donne, non mi resta altro che la speranza dell'oblio:
Tra desio,
si sogna di notte,
ed oblio,
si pensa di giorno,
è sempre la donna
il tormento dell'io
e soprattutto mio,
ancor intento a trovare
la giusta intesa
tra mente e coscienza,
ribollente miscela
di materia carnale
e spirito vitale
che mi fa tanto penare
e finanche amare
ma, ahimè,
è sol... tanto pensare
Ma intanto io continuo a sperare che la Poesia sia la mia ricompensa divina:
Dolce Musa,
dal vivo, de visu e in voce,
sei immagine inebriante,
visione illuminante
e melodia estasiante.
Che spettacolo affascinante,
sei scenario da paradiso.
Mi rigenerasti l'anima
e colpo presi
ma contro ti tesi
agguato immortale.
Sublime amore,
da sempre sognato
e tanto agognato,
il dì del sempre,
già in dolce attesa,
per sempre saremo
e insieme vivremo
da eterni amanti
mentre per la Musa sopportare in eterno le mie elucubrazioni filosofiche sull'anima, poetiche sull'amore e scientifiche sulla cirrosi psicosomatica sarà il castigo più infernale che possa mai capitare.
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