Scritto da © Francesco Andre... - Gio, 30/10/2014 - 07:14
E proprio in pieno esaurimento, non è innamoramento ma solo decadimento (fragilità mentale), vi confido che la Musa è solo un pretesto per scrivere poesie e una scusa per tenere le donne a distanza perché a me piace vivere da solo e, per quanto mi riguarda, non esiste “la donna speciale”:
Il decantar la musa
è solo una scusa
per sfuggire alle donne
se da tempo in loro io cerco
qualcosa di speciale
di difficile riscontro.
E così, già dal linguaggio,
mi piace la erre moscia,
se passo poi al viso
mi affascina il sorriso
e in tema di bellezza
adoro la dolcezza.
Ma questi son requisiti
di una Musa autentica
e pure di una donna speciale
che, icona esemplare,
non ha copie similari.
A me turba tanto la mente
che la vedo con la fantasia,
me la ritrovo in poesia
ma poi resto isolato
in questa sterile scrittura,
frutto soltanto
dell'ennesima bocciatura
da parte delle donne
che tengo sempre a distanza
ricorrendo ad una musa
con questa solita scusa
Sicuramente, in tema femminile, sono un soggetto complicato ed esigente, ma di questi tempi con le donne che si concedono subito e gli uomini che vengono prima (e qui la pillola non fa miracoli) si è arrivati ad uno squallido andazzo ed al colmo di questo devastante degrado... con le mogli si fanno i figli, con le amanti si fa l'amore e con le muse le poesie.
Si salva solo l'amore platonico, ma con le poesie bisogna stare attenti (specie i giovani) a non cadere nella rete di presunti editori che ti fanno diventar poeta a pagamento come fa un certo signor Pecora (figlio di Arsenio da Sant'Arsenio!) che ti pubblica (per qualche centinaio di euro) la poesia per il verso giusto ed ecco in tema la poesia doc:
Sulle ali della scrittura
vola la cultura,
siam tutti scrittori,
da poeti ad autori
e a pagare il fio
restano i poveri lettori.
Basta solo il pedaggio
di una misera moneta
per menar vanto
di esser anche tu
collega del conte Giacomo
o di Francesco Petrarca
e, seppur non esci in tv,
il poeta contemporaneo
sei proprio tu
Di editori in critici letterari ritorno a Edelweiss/Servizi Editoriali (la lingua batte dove il dente duole) e alla sua critica sulle mie poesie a cantilena (davvero non se ne scende), rimarcando che prima la poesia era proprio l'arte di rimare ed anche il Sommo Poeta aveva “l'arte del dire parole per rima” (Vita Nuova, capitolo III, 9).
A Dante, rime a parte, mi accomuna comunque la dolcezza femminile e se il gran Maestro in gioventù prese una bella cotta (inebriante follia/poesia dell'anima in poesia/follia sognando ad occhi aperti) per Beatrice...
mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per gli occhi una dolcezza al core,
che 'ntender no la può chi no la prova
dal canto mio in vecchiaia ho preso la classica botta in testa (o colpo apoplettico) per la Musa...
è un insulto corticale
da accidente vascolare
per fortuna transitorio
perché può fatale.
Nasce da scarica adrenergica
per lo stress emotivo
che scatena l’ossidativo,
fattore protrombotico
della placca ateromasica,
gradiente arteriosclerotico
e segnale evidente
di vetustà incombente
Per mia gran fortuna mi sono ripreso ed ora, agli albori della vita (l'era spirituale non sarà una mia follia), vivo l'altra mia pazzia di migliorare il mondo con l'educazione morale, partendo da quella sessuale che, seppur non rappresenta più un tabù, è da inquadrare, questa sì, nei versi giusti...
il sesso è bello
quando la morale vuole,
la coscienza non duole
e la legge vola.
Soltanto questo
è ciò che vale
per un mondo migliore.
Lo realizzeranno
i nostri giovani
con il fanatismo
del solo amore
contro il bigottismo della chiesa (per fortuna è arrivato Papa Francesco) con le problematiche del divorzio (rimedio estremo per non cadere in mali estremi), dell'aborto (estremo rimedio sperando nella misericordia divina) e degli omosessuali (unione sentimentale da legalizzare).
E' ben evidente che non siamo tutti santi e se anche la chiesa ci chiude la porta in faccia, davvero non c'è più religione, quando dobbiamo impegnarci, invece, ad accomunare l'umanità almeno sulla religione dell'amore (la guerra e la condanna per fede religiosa sono vere follie), dal momento che il Padreterno è lo stesso per tutti.
E in tema di educazione morale va insegnato che il sesso non è poi così banale e neppure uno squallido sfogo carnale, se veicola l'amore (e trasmette la vita) per un triplice passaggio cellulare e di stato. Si parte, infatti, dalla cellula nervosa (luce dell'amore/stato aeriforme) per passare alla cellula spermatica (fluido d'amore/stato liquido) ed arrivare, infine, alla cellula uovo, nel cui contesto, frutto concepito, si materializza l'amore (stato solido). Sarà poi la sublimazione (passaggio dallo stato solido a quello aeriforme) della materia (passaggio della cellula neuronale a quella spirituale) a regalarci l'anima...
l’amore fisico,
nella sua vera funzione,
trasmette la vita
e ci tramanda la razza,
speriamo in modo migliore
perché, di questo passo,
si rischia la fossa.
E' un gran rapporto fisico
di rara bellezza
miscelante spirito e materia,
sentimenti dell’anima
ed emozioni del corpo
con tutti i sensi a pieni giri,
e viene così veicolato l’amore,
essenza dell’anima
e splendida energia vitale,
per triplice passaggio cellulare
In virtù di tanto concepire il pensiero (con coscienza), maturare le idee (con amore) e realizzare gli ideali (i figli) è la finalità della vita (sessualità e riproduzione), che non è affatto la risultante di una squallida reazione chimica (umori, ormoni e recettori) ma presuppone gli elementi primi (pensiero, amore e coscienza) della cellula spirituale a presidio di quella neuronale.
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