Scritto da © Franca Figliolini - Dom, 28/10/2012 - 08:20
I treni hanno la grazia dell'altrove
l'andare predicibile di una deriva controllata,
Essere immobili e passare
nel paesaggio scintillante e triste
di lunghe linee nere, alberi piegati dalla velocità,
case vuote assurdamente conficcate sui crinali.
Dove sei? Dove sei adesso?
Di quale lontananza dovremo prendere la misura?
Fino alla scossa dell'ultima stazione
posso essere ovunque
posso essere onda
dilagare
in creste infinite dal centro del cuore.
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