Scritto da © Anser - Lun, 07/02/2011 - 19:33
(ed è inutile cercare di capire)
“Amor, c'ha nullo amato amar perdona”
ed il tempo s’appoggia ancora
a crisalidi di baci, ad attese.
Allo sciancare sghembo del cielo
al luccichio romantico [e che palle!]
d’onde di mare, giaggioli, capinere
and I love you, kiss me tender baby
e trullallero, trallallà, paraponzipò.
Ma perchè non lo dite [a labbra schiuse]
che “chi se ne frega dell’amore”
l’importante è rompere lo specchio
“son forse io, il più bello del reame?”,
one orgasm, please [mi perdoni, madame…]
son tutte belle le mamme del mondo
“son come stelle che brillan nel ciel”
undici sillabe, non una di più.
“Parlami d’amore, Mariù”, e fottimi di più
e chi ha tracciato quelle linee nel cielo
a stabilire destini e fortuna [fottuta luna]
sono rime baciate, alternate, incastrate,
pillole di noia, a rate, a moscacieca
[signora, santo dio, ha perduto una sorella]
e “quante belle figlie, madamadorè”
ma contarle, tutte, non si può.
E intanto le notti sono sempre più nere
“non far sapere, quant’è buono il cacio con le pere”
chi vince perde, s’arrende al penultimo cielo,
all’ultimo stravolto “je t’aime, moi non plus”
chi non canta, conta, e mette in fila
“quarantaquattro gatti”, e il resto di due
è amore che avanza, disperato resto
di tessuti e broccati e polvere di neve.
“Niente di nuovo, sul fronte occidentale”,
che ad oriente il dolore ha tracimato il cielo
“un, deux, trois, nous sommes dans un bois”
e si arrende ogni parola, ogni cosa,
si mescola nell’aria pizza, farina e nutella
“questo matrimonio non s’ha da fare”
e il tuo sorriso scioglie, sul far del mattino,
ogni sogno, ogni scaglia di paura.
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(Citazioni di Dante, Manzoni, The Beatles, Gainsbourg, Zecchino d’oro, Remarque, Bixio, Neri, De Sica e alcuni canti popolari italiani e francesi)
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