Onorare Giugno

Assenze… Assenze.. pesano le cicale
pesano i papaveri di rosso ridondante
se si vuota la lucertola del sole
si dovrà ricominciare dalle uova

Io
provo a ritornare indietro e mi racconto di una coda
ancora intera nessuno sbattimento
contro il cielo
ma
i calici rivoltati non ne vogliono sapere
quante volte mostreranno la stessa scena
era sul ponte sai? Nessuno ha mai saputo
sappiamo solo quanto ha sventolato
il buio che scorreva sul labbro morto
il crac assicurato dallo scorsoio
in cattedra chi la usa
per mistero
e si va avanti
 

 

Le bottiglie hanno altro per la testa
un numero impressionante di caduti dal parapetto
idropisia galleggiante e cefali distrutti sugli scogli
bombe non sono mancate
sembra l’Italia questa
ma è solo un muro sudicio di fazzoletti
nemmeno fucilati per fraudolenza
solo putridume chiamato amore
e puzza di pesce
 

 

Si apre una tendina forse dentro un mandorlo
c’è l’anima in diretta
ha un fil di voce un reduce dell’amianto
qualcuno paghi per favore
tutta quella polvere nei polmoni
si era ragazzi allora
dov’è adesso la mia classe?
 

 

Nello stomaco si allineano cannoni del rifiuto
riempiono di nausea gli obici da novanta
ma se non sputano
sarà un disastro per la pancia
salta il ventre rincorreremo la milza
tra i turisti di Betlemme
 

 

Per adesso solo le ore passano
c’è paglia in abbondanza
si può dar fuoco e continuare fino al cervello
così per darsi assenti,
onorare giugno e oltraggiare il tempo.