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Nemmeno un retore a governare la macchina

Tra poco ne avremo abbastanza di corvi nemmeno in metallo
che vengono a dire e ridire  il male di  corde cremagliere
ci sembrerà vero il cuscino di vertebre
dove l’elefante riposa la formica divora
 
Bè sì, una camicia di forza mi aspetta e a quei vincoli umani
cederà la passione per le bandiere su mucchi fumanti
Come? Non bastano le istruzioni per farle funzionare?
Voi geni dell’efficienza m’ingannate di continuo
Essa funziona a meraviglia ed è questo l’Odg
l’omino è previsto che salga discenda
e presto lo sostituiremo con cappello e verdura di riciclo
E monteremo riproduzioni di Cristo nell’emiciclo centrale
Belle signorine faranno il resto
Nello specifico piangeranno come pie donne
e parleranno di crisi al lombrico che scorre il carrello
Sfratti impiccagioni sassate alle vetrine assalti al Bancomat
L’oro di famiglia non resterà appeso al collo delle mogli
e fumogeni offuscheranno il Volto tarlato
 
Ho altro per la mente che il desiderio di trasformarmi in luci
ed impulsi della commozione
Qual è l’odore di questi versi, dimmi?
Non ho chiesto di stare a bagno negli occhi
O di tuffarmi nell’attenzione
se mi arrotoli in carta tabacco ti sembrerà di avere in pugno
un istante di disfacimento
Ed io avrò diviso con te un tiro di fumo, fratello:
 
Dove vive l’impotenza è lì che vivo
Terra promessa di fronte a fianco tutt’intorno e nello specchio
trebbiatrice e spighe tagliate  in attesa
nemmeno un retore a governare la macchina  
 

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