Scritto da © Pietro Roversi - Mar, 23/02/2010 - 03:49
La freccia scocca e il cielo
trema di soddisfazione a
vedersi così amato.
Il sapore fa un buffetto al palato,
il cucchiaino
(questa cartina di tornasole della
cultura, della buona educazione)
porta la pallina di gelato
alla bocca e ogni nervo ne è deliziato.
Me lo dicevo io che il corpo
è sacro e chi lo sciupa o lo
massacra un indiziato nel mio
processo digestivo personale
degli avanzi, dei nudi.
Meno male che ho fatto studi
scientifici e però ho letto romanzi:
sono giuria e sono imputato,
ma mai pubblico, il pubblico è un
piede in fallo, un fallo in area, un vicolo
cieco. Uno spreco. Ci sono due tipi di persone
che non amo, quelli che offendono
il mondo e quelli che ne sono offesi.
Li condannerei entrambi a portare dei pesi
fino a che non invecchino e siano
stanchi, allora darò loro un secondo
appello, un fardello più adeguato
all'età, al contrappasso concordato.
Tra un anno. Che chiasso eh, d'altronde
io anche la musica in cuffia, i sandaletti
infradito in città e le cravatte corte
sono alcuni dei miei piccoli odi domestici, allora
riteniamoci fortunati del secolo,
della sistemazione urbana e di tutte le amicizie
vere, da leggenda eppure storiche, diciamo
dimostrate ormai, aggiornate e fidate.
Le perizie le facciano gli altri, noi rimaniamo
abbracciati alla nostra madre terra,
affratellati dalla guerra che non combattiamo
ma che dico! non ricordiamo, non immaginiamo
nemmeno. Il mondo è pieno di meraviglie.
Se potessi vorrei delle figlie, una ventina.
Sarebbe una gioia immensa, a partire dal dar loro
dei nomi. Buoni, d'oro. Un coro, un'aria zecchina.
trema di soddisfazione a
vedersi così amato.
Il sapore fa un buffetto al palato,
il cucchiaino
(questa cartina di tornasole della
cultura, della buona educazione)
porta la pallina di gelato
alla bocca e ogni nervo ne è deliziato.
Me lo dicevo io che il corpo
è sacro e chi lo sciupa o lo
massacra un indiziato nel mio
processo digestivo personale
degli avanzi, dei nudi.
Meno male che ho fatto studi
scientifici e però ho letto romanzi:
sono giuria e sono imputato,
ma mai pubblico, il pubblico è un
piede in fallo, un fallo in area, un vicolo
cieco. Uno spreco. Ci sono due tipi di persone
che non amo, quelli che offendono
il mondo e quelli che ne sono offesi.
Li condannerei entrambi a portare dei pesi
fino a che non invecchino e siano
stanchi, allora darò loro un secondo
appello, un fardello più adeguato
all'età, al contrappasso concordato.
Tra un anno. Che chiasso eh, d'altronde
io anche la musica in cuffia, i sandaletti
infradito in città e le cravatte corte
sono alcuni dei miei piccoli odi domestici, allora
riteniamoci fortunati del secolo,
della sistemazione urbana e di tutte le amicizie
vere, da leggenda eppure storiche, diciamo
dimostrate ormai, aggiornate e fidate.
Le perizie le facciano gli altri, noi rimaniamo
abbracciati alla nostra madre terra,
affratellati dalla guerra che non combattiamo
ma che dico! non ricordiamo, non immaginiamo
nemmeno. Il mondo è pieno di meraviglie.
Se potessi vorrei delle figlie, una ventina.
Sarebbe una gioia immensa, a partire dal dar loro
dei nomi. Buoni, d'oro. Un coro, un'aria zecchina.
[15012010]
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