Sbocconcellando ossessivamente un
salmastro salmone scandinavo, mi
soffermai su una suggestiva scena di
un "sequel" di Sandokan, scordandomi
stupidamente di scongelare per la sera
seguente un saporito sughetto di scorfano
e sarago di scoglio.
Sconsolato come una scolopendra mi
sollevai lo spirito con una scampagnata
solitaria in una selva selvaggia di
Saragozza salutando i miei simpatici
suoceri da una scassatissima Skoda
color sabbia senza stereo e senza
servofreno.
Sudato come uno sdentato sciamano
senegalese seduto sotto un sassofrasso,
scrutai solerte la savana, senza sapere
che a Sud-est di Sumatra si scambiavano
i saluti i soci sostenitori del sodalizio
sulla salvaguardia della salama da sugo
insaccata nei salumifici storici di
Serravalle Scrivia, secondo una strana
secolare salagione.
Cosi', tra un sorbetto allo "sciacchetra'"
e una soppressata di Scandicci,
mi sollazzai guardando in "streaming"
uno special sulla Sagra del Saracino con
sessanta sbandieratori di Siena e il
sottofondo di una sibilante sinfonia
di Sibelius , seguita infine, da una
suadente sonata di Scarlatti eseguita
splendidamente da un sestetto di
Sesto San Giovanni sostenuto da un
sagace sponsor di Sacrofano
strafatto di saccarina!
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