Scritto da © ferdinandocelinio - Dom, 23/06/2019 - 23:05
Brillio scintillante di corone
Nel cielo azzurrobluastro d’Orleans
Le volpi del dentro prendono a schiaffi l’agonia
Si mangiano lo zucchero
Gli zuccherini mielosi che siedono a spicchi nelle pozze maleodoranti del dentro
Dimmi valent’uomo, come si chiama quell’agonia piccolina
Che tieni a scacco nello zainetto del tuo cuore
Dimmi e impara la strofa, l’orgia, lo spasimo, l’azzurobluastro del cielo
Nella immane irragionevolezza del dentro
Dimmi, come si faccia a scrivere le pagine più scintillanti della corona
Che si rimpincciolisce dallo scenario del suo perimetro
In mille scenari d’altri infinitesimali perimetri fino al centro
Origine della storia, racconto, logos
*
Caramelle, papaveri, bonji, caribù
Diecimila texani incazzati che giocano all’asta la somma
Costruire, trapanare, mattonare, cementare lungo la jungla d’Alsazia
Dove le paglie verdi zuccherate riparano dal sole i tronchi che sono costretti al peso
E io sono qui, distante, vicino, lontanissimo, a un passo
Vi guardo dal mio semicerchio mentale, sono il perimetro e il centro
Gli scacchi della finestra, bagatelle da ufficio,
e io mi chiedo se la bomba mia mai esploderà
ma no, stupidino, la bomba esploderà come tutte le volte che è esplosa
la nona la tosca la norma, Eros Ramazzotti
linguaggio criptico da 7 bionde nel gargarozzo
e in fondo, va beh
*
Marronbrulé nella volgare assegnazione del sistema
Si spendono parole, ciarle
E il mistico sa
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