Scritto da © ferdinandocelinio - Dom, 10/03/2019 - 06:02
Con una inutile linea di trucco sfatta dal pianto
la madre cura le sue piante,
ma non c’è malinconia nei suoi pensieri,
solo un’inaudita voglia di fiutare la luce,
di calarsi nei panni della terra,
nella gaudiosa mattina appena apparita.
La madre ha cinquant’anni di battaglie
e qualche amore che l’ha verniciata di grigio
come lo smog.
Ora fiuta nella mattina le ultime possibilità
e trova nella malattia di Domenico
il primo urlo della morte che bagna le palazzine del quartiere,
trasformando la sua caccia
in un angolo minuscolo di inettitudine e deriva.
Lei tratta tutto come se l’avesse partorito,
così con le piante, così con il pranzo che preparerà ai ragazzi;
“Prendi un momento per te”, le dice Domenico,
ma lei non ci bada, si tira i capelli dietro la nuca
e con l’innaffiatoio fantanstica su quello che rimane.
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