Scritto da © ferdigiordano - Dom, 14/10/2012 - 14:32
Che amabile la ciglia bianca sull’onda interna
invecchia il verde fondo: ah! che età qui.
L’occhio del fiordo ha la pupilla
fino al mio costato. In una casa bassa si consuma
l’avventura dello sguardo.
Uno sguardo che torna
cariato, ocra, ma lucido così
l’assente. Ci sono tetti
pericolosamente tuffi: squagliano folli migrati
a costo zero, sotto una donna amara e non
nuova nello stesso punto essuda
una palabra cupa: rivolta.
Vado verso solo come sono.
Vorrei comprarmi scarpe a biro in luogo
di certe chine scivolose. Vorrei anche
averti in luogo di certe macchie profonde: infinitamente
sposa, dove sposa è più di
paradiso sottomano.
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