Scritto da © ferdigiordano - Sab, 05/07/2014 - 19:14
Lucido i sensi in pieno sudore. Fa ruggine
d’epoca
sulle cromature del corpo. Ruggine?
Cromature? Non ha alcun senso questo,
lo vedo, ma oggi osservo l’invisibile
senza alcuna distinzione di genere.
E non so se per incuria curva
il giorno a ponente
o è la mia abitudine all’abuso dell’alito
col sole.
Si muove quel che può da più tempo di me,
agita lo sconosciuto, l’interprete di
chiunque. La mente in un angolo
sposta masse oceaniche con un motore ideale.
Prima le converte, poi le attribuisce ai seni. Dunque,
l’accorrente domani si è mosso da ieri:
il giorno prima
è stato già detto tutto. Un fracasso
inutile segue, cos’altro aggiungere?
Gli occhi non convincono le strade,
le strade ora come ora vengono controllate
da caterve di panorami immobili
in cui un nuovo bivio è più vecchio di me.
E non può prendermi alcuna direzione
quanto la certezza che tutto è ponente
e presto.
Esci!, esci!, esco: il pensiero è stare fuori dalla vita
a portata di mano.
d’epoca
sulle cromature del corpo. Ruggine?
Cromature? Non ha alcun senso questo,
lo vedo, ma oggi osservo l’invisibile
senza alcuna distinzione di genere.
E non so se per incuria curva
il giorno a ponente
o è la mia abitudine all’abuso dell’alito
col sole.
Si muove quel che può da più tempo di me,
agita lo sconosciuto, l’interprete di
chiunque. La mente in un angolo
sposta masse oceaniche con un motore ideale.
Prima le converte, poi le attribuisce ai seni. Dunque,
l’accorrente domani si è mosso da ieri:
il giorno prima
è stato già detto tutto. Un fracasso
inutile segue, cos’altro aggiungere?
Gli occhi non convincono le strade,
le strade ora come ora vengono controllate
da caterve di panorami immobili
in cui un nuovo bivio è più vecchio di me.
E non può prendermi alcuna direzione
quanto la certezza che tutto è ponente
e presto.
Esci!, esci!, esco: il pensiero è stare fuori dalla vita
a portata di mano.
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