Scritto da © ferdigiordano - Gio, 08/08/2013 - 16:57
Siamo consanguinei dei cirri e attraversiamo continenti
con uguale attitudine a scomparire in un niente di fatto.
Con la stessa magia dei paralleli chiudiamo il cerchio
sulla terra. E per farlo, usiamo il compasso del sole.
Ah questo fabbro di fuoco che ha inventato le stagioni!
Se penso a come precipitano in esso gli atomi di H e
continuamente producano vita e distruzioni, guardo
alla collina per vedere spuntare le colonne di raggi che armano
le lancette e con la stessa disinvoltura dei paralleli
ruotano in avanti finché il giro si completi.
L’atomo di H: tutto qui intorno è più grande, meno frequente
eppure niente di quello che osservo ha la stessa potenza.
Dio, forse, per questo non si vede.
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