Scritto da © ferdigiordano - Ven, 17/08/2012 - 16:26
Il cratere dei pori si apre alla lava del sudore:
è questa l’estate africana, questo l’effetto dell’alito del leone?,osserviamo
con interesse il ghiaccio
che ci fa tornare cubiformi.
Altro è l’essere
come una polla di alta pressione
partita da un pavimento d’intrecci amorosi
verso sopra.
E sopra, gli attrezzi chiesti di marmo
e accoliti di bronzo stanno freschi se
passano per la fontana dei denti
col grugno arricciato dai piedi per lo scivolio
continuo delle buone intenzioni.
I piedi sono terrribbbbili: arrivano di corsa
quando c’è da imprimersi sulle bocche, mi racconti.
Cos’altro ci deprime della guerra - per quel senso
se non che sopravvalutiamo l'assedio?
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