Scritto da © ferdigiordano - Mar, 18/06/2013 - 11:43
come fosse aspirina
La volontà di piaghe non è nelle cose
così tutto è disteso solo per poco
tuttavia accade la guerra in tutti i sensi
1
La guerra non è mai breve come si crede
Espande il tempo in una eternità locale
Tanto piena di battaglie personali che gli spari
si confondono sul bersaglio
2
Stranamente parliamo di vita
guardando lo stesso rudere
ma qualcosa sempre muore
o non è più solido nella storia
che sia io o tu o
3
la torre normanna sullo scoglio
Sulla torre arriva il muggito del mare Il toro dell’acqua
nuota sotto la roccia Dentro la roccia Ricava
dalla roccia una sabbia combattuta È la pala del tempo
che ammassa gli approdi nei presentimenti
4
Bisogna dimenticarsene Bisogna staccarsi dalle ombre
quando le avvistiamo ancora
5
L’avvistamento è un atto confuso: non spiega le cose
da distante Occorre la prossimità del sangue Ma anche
il sangue ci confonde Prendi una vela: la forma racconta
il vento Per qualche precedente
si alza la voce: la sentinella allerta i sensi
6
Se non ha piaghe
Se è nella torre
7
Non vediamo gli spettri di vedetta non vediamo
la malattia che combattiamo Le piaghe non hanno scampo
ma superano il numero dei morti perché fanno adepti
in tutto il corpo
La morte è unica e prende per intero una cosa alla volta
8
Le cose tra loro sono già
in agguato Sono fiere
Sono anche orgogliose
ma si avventano nella dimenticanza
per sopravvivere allo scontro con gli occhi C’è una guerra
in ogni anfratto del panorama Non affacciarti Non mostrare
il bersaglio scoperto
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Non starmi davanti
Stammi dietro o riparati Ma resta invisibile Fa’ che nessuno
ti prenda di mira Spostati dal fuoco del giorno
10
Questa visione
è un pensiero è una piroga è tutta la mente al momento
11
Ora dovrò distendermi Fuggire
dalla chiaroveggenza del sintomo taurino
Odio la picca Odio la muleta Odio l'arena alle 5 di sera
e la hola col sale del martirio
Ora la torre e lo scoglio
si cimentano nel profilo della costa Come il neon del bar
Il Saraceno confonde gli ospiti Normanni
Se sono ancora nel centro storico
se la scimitarra luminosa indica una via
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Non è in discussione l’orizzonte ma dal mio punto di vista
c’è almeno una torre e lo scoglio la fa galleggiare
Sarà visitata dai cefali
Prenderà la marea ma non sa navigare
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Nel cuore delle cose marine si parcheggia a spina di pesce
parcheggiano esseri invisibili esseri futuri e remoti
fanno aggregazioni
collaborano all’idea dell’oceano
si fanno dare un nome dal branco
è sempre il pesce pilota che ci abbandona
maschio o femmina non importa
maschio e femmina comunque evidenti
per la posa
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la posa è nel sesso
il sangue turgido
punto nel vivo dal rosa dei corpi
Il sangue più prossimo non è una trincea
ma una infermiera in amore può minare il torace.
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