Scritto da © ferdigiordano - Mer, 19/06/2013 - 18:49
Ciò che appare reale è involucro Una confezione
seducente o terribile è per un quarto la Luna
Il peso resta
il peso è pur sempre a trazione ridotta Sarei
più leggero certo sul caicco dei senni Di quella Luna
da quaggiù si vede appena un frutteto di meteore
Questo indica
che non tutte le strutture mantengono la sagoma
piuttosto cooperano per la democrazia dei riflessi
e una lega oscura diventa illuminazione
A ben vedere
un viso e un altro ancora sono accessori
rendono sopportabile incartare gli oggetti
Conservano il ricordo
Bisogna investire tempo
per avere più spazio intorno
Vedo le parole che lasci
negli incontri canonici Sei sillaba magnetica
osservabile da un punto esterno con velocità diversa
Il congedo è un mulino efficiente
Ogni saluto macina imbarazzo ma resta un segno
finchè l’irriconoscibilità non diventa congenita
Davvero il sentimento può affidarsi al passato del verbo?
Non viene più ieri non vieni più oggi
e domani è così vicino che questa moneta spesa per poco
è comunque coniata dall'occorrenza
Allora ti scrivo per il mio bene
Tuttavia le lettere che uso
sono artifici a bella posta - per quanto composte
non danno il tuo viso Il tuo viso che non ha danno
Il tuo viso riempie di impronte il presente
una nuova sagoma appare e cancella
Non c'è più ieri non c'è più oggi
e domani è così vicino che qualcosa rimane per sempre
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