Scritto da © ferdigiordano - Ven, 05/10/2012 - 15:09
Piuttosto, il ricordo
è lo zaino di qualsiasi viaggio. E se si trattiene
il fiato
si può vedere il fondo della gola
nel saluto. E nella gola, l’istante che lasci
non viene per incarnarsi ma per essere freddo
ed è vero che è lì come in ritardo, come frase rallentata
dall’ingorgo di gesti. Per questo è bene
rimanere fuori dall'irreparabile con un lungo respiro.
*
Perché è vero che intorno tutto è a terra
e non fa differenza stendersi
tra ruggini e silenzi, ma quella voce caduta
a chi farla risalire?
Una qualche sparuta sillaba
arriva da una
scorribanda di graffiti, urla debilitate da crepe
che è poi come dire al muro
sostieni il tormento continuo.
*
Per capirci, ti rimborso l'ombra con l'uscita: tre,
poi sette, poi uno, passi che ogni volta ti girano,
mi dico, sempre per lo zaino
l’amore si piega al vivo.
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