Fatti lunghi

 

 

ci sono pantaloni alla spalliera in cui le gambe

transitano per casa. Dentro

si spiegano tutti i territori come ipotesi

di soste o andamento di curve lente, sentimenti

in posa.

Queste due angosce indicano

un modo autonomo di attraversare

il vestito dal lato degli occhi,
la separazione continua dai moti, le credenze online.

 
Ma gli arti vanno ad un percorso inatteso
che lascia le mete dove si trovano; esco da loro

con quegli arti dinoccolati

rapiti agli schermi che li distaccavano dal tronco

e ora diramano il comunicato nello sterno

quando la parola finalmente diventa un molo

 

nel porto nudo, si rompono le acque

se non regge la piega dell’onda
al vento che incamera i corpi

e li visita a passo d'uomo.