Scritto da © Ezio Falcomer - Gio, 25/02/2016 - 05:52
Vivo incollando pezze colorate,
le più improbabili ed eterogenee.
Perché sopravvivere nella savana
ti fa camaleonte.
Ogni giorno dialogare con la solitudine,
ogni giorno misurare
l'adipe alla pancia.
Rimirare le ragnatele dal soffitto,
reali o immaginarie.
Bere un caffé dietro l'altro alle cinque di mattina.
E pensare che il Dharma
si affaccia nelle più insignificanti cose.
Ogni giorno è come un brano della Scrittura.
De te hic narratur.
Annotare i sintomi
dei tanti disturbi e malattie.
Pensare in grande per tre centimetri
di quotidianità.
Con l'aria più dimessa,
prepararsi alla battaglia epica
con la routine.
E' bello scoprirsi vivi e logorati.
Accendersi una sigaretta,
in mutande,
davanti al computer.
E imbevere la mente di striature
e viscerali sinuosità quantiche
che il nuovo giorno porta.
Perché sopravvivere nella savana
ti fa camaleonte.
Ogni giorno dialogare con la solitudine,
ogni giorno misurare
l'adipe alla pancia.
Rimirare le ragnatele dal soffitto,
reali o immaginarie.
Bere un caffé dietro l'altro alle cinque di mattina.
E pensare che il Dharma
si affaccia nelle più insignificanti cose.
Ogni giorno è come un brano della Scrittura.
De te hic narratur.
Annotare i sintomi
dei tanti disturbi e malattie.
Pensare in grande per tre centimetri
di quotidianità.
Con l'aria più dimessa,
prepararsi alla battaglia epica
con la routine.
E' bello scoprirsi vivi e logorati.
Accendersi una sigaretta,
in mutande,
davanti al computer.
E imbevere la mente di striature
e viscerali sinuosità quantiche
che il nuovo giorno porta.
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