Scritto da © Ezio Falcomer - Mar, 16/08/2016 - 07:25
Il tuo pollo en pepitoria, amore,
è la gloria degli angeli in calore.
Afrore di tua carne,
nella notte densa di umore e luna calante.
Mangiami con la tua bocca concubina.
Riempirti di me,
gemiti speziati e sospiri africani.
Lontani sono i giorni del dolore.
Mangiami, che ti mangio,
ti nutro di onda infuocata,
di lingua lenta e bizantina,
a lungo.
Sei tenerezza complice, amica, bambina.
E io il tuo vecchio nonno turco,
che ti attraversa, e ti rompe,
fata turchina, puttana di Solima,
collegiale adorata, patatina,
mio caos, mia onda,
mia alba di perversa riconciliazione
con la vita.
è la gloria degli angeli in calore.
Afrore di tua carne,
nella notte densa di umore e luna calante.
Mangiami con la tua bocca concubina.
Riempirti di me,
gemiti speziati e sospiri africani.
Lontani sono i giorni del dolore.
Mangiami, che ti mangio,
ti nutro di onda infuocata,
di lingua lenta e bizantina,
a lungo.
Sei tenerezza complice, amica, bambina.
E io il tuo vecchio nonno turco,
che ti attraversa, e ti rompe,
fata turchina, puttana di Solima,
collegiale adorata, patatina,
mio caos, mia onda,
mia alba di perversa riconciliazione
con la vita.
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