Scritto da © Ezio Falcomer - Sab, 21/02/2015 - 12:12
Cosa ho fatto per meritarmi te?
Un brivido su lanugine,
una tosse,
uno schizzo di inchiostro
nel vuoto pneumatico del mio ego.
Ecco,
come una luce di Van Gogh,
straziata,
s’impossessò del mio canto paleolitico.
E apparisti,
bella,
come un caso,
come stella agli estremi bordi
di galassia autunnale.
E mi desti senso.
Un brivido su lanugine,
una tosse,
uno schizzo di inchiostro
nel vuoto pneumatico del mio ego.
Ecco,
come una luce di Van Gogh,
straziata,
s’impossessò del mio canto paleolitico.
E apparisti,
bella,
come un caso,
come stella agli estremi bordi
di galassia autunnale.
E mi desti senso.
Scialacquarci di tocchi e di contatti,
logorarci, quasi,
logorarci, quasi,
di occhi, gesti e silenzi
per apprendere l’impossibile.
La quotidiana routine di due pazzi.
La coraggiosa invenzione di ogni domani.
Dormirci appiccicati, ogni sera.
Magia di melograni,
e di molluschi testardi
su roccia d’oceano infinito.
La coraggiosa invenzione di ogni domani.
Dormirci appiccicati, ogni sera.
Magia di melograni,
e di molluschi testardi
su roccia d’oceano infinito.
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