Scritto da © Ezio Falcomer - Mer, 24/02/2016 - 06:05
La marea tumida
s'imbratta di solitudine.
Davanti a questo vino rosso
lo spirito si fa carne
ammantata di stanchezza.
Le parole rimbalzano
sull'incudine del cuore.
E ti parlo dei miei mali,
della mia solitudine.
Stramazza l'aria
dopo una farandola di futilità.
Ti parlo del mio cuore
pieno di niente,
dei miei fallimenti,
della crudeltà
di una storia d'amore finita.
Annuso il soffitto
in cerca di fonemi
che dicano in rima la mia senilità.
s'imbratta di solitudine.
Davanti a questo vino rosso
lo spirito si fa carne
ammantata di stanchezza.
Le parole rimbalzano
sull'incudine del cuore.
E ti parlo dei miei mali,
della mia solitudine.
Stramazza l'aria
dopo una farandola di futilità.
Ti parlo del mio cuore
pieno di niente,
dei miei fallimenti,
della crudeltà
di una storia d'amore finita.
Annuso il soffitto
in cerca di fonemi
che dicano in rima la mia senilità.
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