Scritto da © Ezio Falcomer - Mer, 31/08/2016 - 04:00
Il tempo, il tempo.
Che crudele rovere,
che spina di ginepro.
E' un romanzo empio,
un portare il feretro
lungo il percorso di ogni giorno.
Che festoso e tetro
rimasticare ustioni e piaghe.
Infetta radice di sofferenza
da cui sciamano frutti
di gioia, sofferenza e disperazione.
Rimanere soli, in prigione,
bulimco trangugiare senza mai saziarsi,
scafuddarsi,
coltivando illusione su illusione.
Pioggia di endiadi, iati,
afflati di erotica ossessione.
Narcotico viaggio
in fatale psicosi, mareggiata
dolceamara.
Egoismo.
Spasmo.
Attrazione fatale di pianto e riso.
Spermatico naufragio
nell'utero del cosmo,
nel deposito universale della coscienza.
Amar l'altrui e la propria sofferenza
senza distinzione.
Guarire
(annegare Narciso)
è il fine di questa
carnevalesca e lunatica
navigazione.
Che crudele rovere,
che spina di ginepro.
E' un romanzo empio,
un portare il feretro
lungo il percorso di ogni giorno.
Che festoso e tetro
rimasticare ustioni e piaghe.
Infetta radice di sofferenza
da cui sciamano frutti
di gioia, sofferenza e disperazione.
Rimanere soli, in prigione,
bulimco trangugiare senza mai saziarsi,
scafuddarsi,
coltivando illusione su illusione.
Pioggia di endiadi, iati,
afflati di erotica ossessione.
Narcotico viaggio
in fatale psicosi, mareggiata
dolceamara.
Egoismo.
Spasmo.
Attrazione fatale di pianto e riso.
Spermatico naufragio
nell'utero del cosmo,
nel deposito universale della coscienza.
Amar l'altrui e la propria sofferenza
senza distinzione.
Guarire
(annegare Narciso)
è il fine di questa
carnevalesca e lunatica
navigazione.
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