Scritto da © Ezio Falcomer - Ven, 09/03/2018 - 08:25
Il silenzio è il flusso del sangue che parla
di voragini galattiche. È la paura
dell'esistere nel tempo. Il silenzio è
il niente che pervade gli intestini.
Il silenzio è la solitudine di un pomeriggio
in cucina. Il silenzio è preghiera
senza parole. È paura di parlare.
Ma anche di tacere. È lo spazio
dei primordi. Sempre creiamo forma
per opporci al disfacimento,
alla dissoluzione. Ma il silenzio
è più grande, immenso, abbraccia
gli dèi e la disperazione, preistoria
e modernità. Può avere mille nomi,
essere immobile, vuoto o agire.
Avere o non avere senso. Esistere
o non esistere. E non esistere
può essere uno dei suoi modi di esistere.
Il silenzio è scelta o brutale necessità.
A parlarne si sconfina nell'assurdo.
di voragini galattiche. È la paura
dell'esistere nel tempo. Il silenzio è
il niente che pervade gli intestini.
Il silenzio è la solitudine di un pomeriggio
in cucina. Il silenzio è preghiera
senza parole. È paura di parlare.
Ma anche di tacere. È lo spazio
dei primordi. Sempre creiamo forma
per opporci al disfacimento,
alla dissoluzione. Ma il silenzio
è più grande, immenso, abbraccia
gli dèi e la disperazione, preistoria
e modernità. Può avere mille nomi,
essere immobile, vuoto o agire.
Avere o non avere senso. Esistere
o non esistere. E non esistere
può essere uno dei suoi modi di esistere.
Il silenzio è scelta o brutale necessità.
A parlarne si sconfina nell'assurdo.
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