Scritto da © Ezio Falcomer - Mar, 09/10/2018 - 20:54
Ho perso la preda
per non averla mai cercata.
Per mitezza. Per stupidità.
Mai seppi cosa volevo.
O forse fu malattia.
Angoscia.
Troppa confusione
nell'agone sociale.
Ero un vaso d'argilla.
Un turacciolo
sbatacchiato dall'onda,
che sapeva solo galleggiare.
Se l'assunto dell'esistenza
è acquisire, io non ho obbedito.
Ho solo imparato a perdere.
A spogliarmi di pelli invecchiate.
A con/vivere con_la/nella diversità.
Il liquore amaro
del rosso purpureo
si fonde all'alba
con gli incubi salati
e le essenze fognarie della città.
Si mescolano violenza e sapienza,
odio e scandaloso amore
tra i viventi.
Abbiamo tutti paura.
Di non so che.
Ma paura
da far male.
Inghiottita
o tenuta sotto l'asfalto dello stomaco.
Abbiamo premura, anche.
E la meta è il niente.
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