Scritto da © erremmeccì - Mer, 03/08/2016 - 23:31
Sospese come a un filo
le navi
all’incrocio dei mari
e di folate improvvise
parlano lingue scevre di parole
tagliano il fosco di mattine estive
vapori impercettibili s’infiltrano
negli interstizi di malinconie
antiche- pietrificate quasi
scontate, diresti-
inquietudini appena nate
serpeggiano
sotto pelle nelle giunture
e in ogni rombo
di motore a interruzione della notte
in ogni raggio riflesso sull’acqua
nel rosso pompeiano di due foglie
illogiche
in mezzo al mantello pulsante
di linfa della piena estate.
Illogiche.
Vere.
Sospese come a un filo
le navi
all’incrocio dei mari
e di folate improvvise
parlano lingue scevre di parole
tagliano il fosco di mattine estive
vapori impercettibili s’infiltrano
negli interstizi di malinconie
antiche- pietrificate quasi
scontate, diresti-
inquietudini appena nate
serpeggiano
sotto pelle nelle giunture
e in ogni rombo
di motore a interruzione della notte
in ogni raggio riflesso sull’acqua
nel rosso pompeiano di due foglie
illogiche
in mezzo al mantello pulsante
di linfa della piena estate.
Illogiche.
Vere.
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