Scritto da © erremmeccì - Mar, 07/05/2013 - 18:09
Non foss’altro che per quei giorni
ti amerei,
per quell’estate immersa
in una luce perenne,
per quei risvegli
al mattino
che spalancavano
mondi
dinanzi agli occhi,
universi febbrili.
Crudele
un'ombra
si è allungata
- schianto inatteso-
su quei giorni,
in amara smorfia
ha distorto le labbra
incurvate in teneri sorrisi,
pronte sempre
a dischiudersi
ai baci.
Ma intenso era
ancora
il riverbero caldo
della luce di quei giorni
d’estate
appena impalliditi.
Ancora rischiara
gli angoli
bui
del mio cuore.
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