Scritto da © erremmeccì - Mer, 13/05/2015 - 14:34
Portava gli occhi
a bagnarsi sulla riva,
nelle onde gelate di febbraio,
nella risacca che trascina il viola,
inoffensivo ormai, di meduse
dalle vesti trasparenti.
Immobile
aspettava il tuono, la tempesta
il volo pazzo dei gabbiani
ebbri dei loro gridi
o il profilarsi
-nel taglio sanguigno all’orizzonte-
di una vela
che il grecale estivo
sospingerebbe
a strisciare la fiancata
lungo il pontile di una lunga attesa.
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