Scritto da © erremmeccì - Lun, 18/02/2013 - 15:58
Il gelido fiato di quest’inverno
dall’inusuale rigore
ha illividito le erbe
sul pendio della collina
e tu sempre più ti allontani
col tuo sguardo d’acqua immobile
col mento tremante
con le mani
- vanto della tua giovinezza -
scarnite
estenuate.
A poco a poco
ti allontani da me.
Ti sei già allontanata
da quando non conoscono
più sorriso le tue labbra
né fede certa le tue preghiere.
Un ricordo si avventa
dolce e feroce
alla mia gola,
l’eco di parole bisbigliate
dalla bocca ignara
(ignara del mondo
e del crudele cerchio della vita)
di una bambina
nel buio di notti lontane
solitarie:
“Prima
voglio morire
della mia mamma” ...
Non sapeva ancora
la bambina
cosa davvero significhi
morire.
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