Scritto da © erremmeccì - Mar, 06/11/2012 - 19:45
A volte, il baluginìo
di un ricordo lontano
ferma le lancette
sul quadrante
imperturbabile
del tempo.
Glicini a precipizio
giù da muri sbrecciati
e la stradetta a gradoni
fra orti d’agrumi
passo passo fino alla spiaggia,
tiepida di sole primaverile ...
Aggirarsi fra i pini aromatici
nel pomeriggio bollente
di Ferragosto;
schivare le pozzanghere
a balzi, a saltelli
in una sera umida
d’ottobre,
allucinati dalla visione di un domani
splendido ...
Spiaggia tiepida
non è stata, mio amato,
la vita
né pineta aromatica;
non siamo riusciti a schivare
le pozzanghere oscure
del dolore.
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