Scritto da © erremmeccì - Lun, 24/07/2017 - 10:28
Fiori sfatti sul marciapiede
tardivo ricamo d’estate
dono violetto di alberelli
comunali
(tenerezza e pena … la fragilità
non vorrei calpestare di petali
segnati già dalla fine)
Qui, di fronte alla chiesa
in un tempo lontano
[non c’ero io
ancora
in quel tempo]
lei muoveva i suoi passi,
rideva e giocava al vento
dei suoi piccoli anni,
i primi fragili sogni nutriva,
fiera affrontava le lotte
del vivere
colpo su colpo
sorriso dietro sorriso
-e ardore di lacrime-
mia madre diventava
per sempre.
tardivo ricamo d’estate
dono violetto di alberelli
comunali
(tenerezza e pena … la fragilità
non vorrei calpestare di petali
segnati già dalla fine)
Qui, di fronte alla chiesa
in un tempo lontano
[non c’ero io
ancora
in quel tempo]
lei muoveva i suoi passi,
rideva e giocava al vento
dei suoi piccoli anni,
i primi fragili sogni nutriva,
fiera affrontava le lotte
del vivere
colpo su colpo
sorriso dietro sorriso
-e ardore di lacrime-
mia madre diventava
per sempre.
(In memoria di mia madre)
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